
In orbita su noi stessi / viviamo le emozioni attraverso il doppio vetro
Isolati ormai per abitudine / in una macchina senza marcia indietro
Solo avanti, più avanti / scenderemo a contaminarci di abbracci e respirare
Questa natura un po’ più pulita / senza timore di farci del male
Ma le idee non hanno mai smesso di viaggiare
mescolarsi e diventare virali
Svegliare queste menti distratte e provate
non sarà facile ma non demordete
abbiamo un unico luogo dove abitare
insieme lo faremo più conviviale
La luce, soltanto la luce / irrompe allegra in quest’abitacolo
io guardo quella nuvola bianco latte / e la trasformo in un giocattolo
Cuore leggero anche appena nato / da un cubo di vetro ho aperto gli occhi sul mondo
Sempre camici e mani disinfettate / a sollevarmi per un girotondo
Per due mesi al riparo e da dentro percepire
il caos del mondo di là da venire
Non riesco a pronunciarlo, ma l’abisso io lo comprendo
dove precipita l’ultimo saluto, divisi da uno schermo
Quel che non posso afferrare, di affetto lo riempio
Quel che non posso spiegare, di affetto lo riempio